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SABATO 25 FEBBRAIO ORE 17.30

Presso l’Auditorium G.Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano, corso di Porta Vittoria 43, si terrà il tredicesimo appuntamento della XXIII edizione della rassegna Atelier Musicale, organizzata dall’Associazione Culturale Secondo Maggio con la direzione artistica di Maurizio Franco e Giuseppe Garbarino

DANIELA SPALLETTA TRIO VOCALESE MONK
Progetto speciale commisisonato da Atelier Musicale e Iseo Jazz 2017
Dedicato a Thelonious Monk nel centenario della nascita

Daniela Spalletta: voce, testi, arrangiamenti
Alberto Fidone: contrabbasso
Peppe Tringali: batteria

Programma:

T. Monk Straight No Chaser

(Vocalese sull’assolo di Tom Harrell nell’album: John Swana & Friends – Criss Cross Jazz – 2009)

Pannonica

(Vocalese sull’assolo di Chick Corea Solo nell’album: Chick Corea – Now He Sings, Now He Sobs – Solid State – 1968)

Reflections

(Vocalese sull’assolo di Kurt Rosenwinkel nell’album: Kurt Rosenwinkel – Reflections – Wommusic – 2009)

Nutty

(Vocalese sugli assolo di Thelonious Monk, Percy Heath, Art Blakey nell’album Thelonious Monk and Sonny Rollins – Prestige – 1954)

Bemsha Swing

(Vocalese sull’assolo di Miles Davis nell’album Miles Davis and the Modern Jazz Giants – Prestige Records – 1954)

Ask Me Now

(Vocalese sull’assolo di Joe Henderson nell’album Album Ballads and Blues – Blue Note – 1997)

Four In One

(Vocalese sull’assolo di Wynton Marsalis nell’album Marsalis Plays Monk – Standard Time Vol. 4” – Sony Classical – 1999)

Monk’s dream

(Vocalese sugli assolo di Thelonious Monk e Charlie Rouse nell’album Monk’s dream – Columbia – 1963)

conduce Maurizio Franco

L’omaggio dell’Atelier (condiviso con Iseo Jazz 2017) per il centenario della nascita di Thelonious Monk proietta, per la prima volta in assoluto, i complessi e originali temi del grande maestro afroamericano nell’ambito del vocalese, unitamente ad alcune rilevanti improvvisazioni che jazzisti di varie epoche hanno realizzato suonandoli. Si tratta di un progetto speciale, che ben poche voci sono in grado di realizzare e, tra queste, c‘è la cantante siciliana Daniela Spalletta, vocalist che sta dimostrando di essere una figura di rilievo internazionale sia nell’interpretazione cantata, quanto nella scrittura dei testi. Del resto il vocalese, affermatosi negli anni cinquanta, è un raffinato e trascinante stile poetico-vocale in cui si compone un testo, generalmente nonsense, per rivestire un’improvvisazione di un famoso musicista o, più raramente, un tema strumentale. Maestro del genere è Jon Hendricks, il più prolifico tra i cantanti autori che si sono cimentati in una proposta il cui momento di maggior popolarità si è registrato nel corso degli anni cinquanta, pur continuando a esistere anche oggi grazie ad alcune figure rilevanti del jazz contemporaneo. Daniela Spalletta, che ha già messo in vocalese i brani e le improvvisazioni del bassista Steve Swallow e di altri jazzisti della scena attuale, all’Atelier si cimenta con una titanica impresa, tra l’altro nella difficile formula del trio senza pianoforte.

Otto composizioni di Monk, tra le più famose, vengono infatti riproposte unitamente a celebri assoli realizzati su quei brani da grandi personalità del jazz, tra cui lo stesso Thelonious. Tra ballad, blues e pezzi fortemente ritmici viene indagato a fondo uno dei songbook più rilevanti del secolo scorso, nel quale il mondo del pianista e compositore afroamericano appare in molte delle sue sfaccettature. E con esso, anche il modo in cui sono state affrontate pagine che non si possono trattare in modo generico perché vantano specificità jazzistiche ben precise, richiedendo improvvisazioni in cui non si deve mai dimenticare il riferimento alla melodia, così come insegnava il loro autore. Assoli storici, come quelli di Chick Corea, Joe Henderson, Wynton Marsalis, altri più recenti, per esempio di Rosenwinkel e Tom Harrell, oltre a quelli dei partner storici di Monk, toccano una vasta gamma strumentale e offrono altresì uno spaccato di come si possa affrontare con originalità l’universo monkiano. Un omaggio unico, entusiasmante, che verrà riproposto, nel prossimo mese di luglio, anche a Iseo Jazz. Cantante, arrangiatrice, lyricist, Daniela Spalletta è una voce di grande personalità nell’odierno, ricchissimo panorama vocale. Scoperta da Giovanni Mazzarino, vincitrice del concorso Enzo Randisi di Palermo, si è in breve affermata per la varietà della sua proposta che spazia da interpretazioni di brani ispirati alla sua terra, all’improvvisazione vera e propria, in stile scat, sino, appunto, al vocalese. Il suo disco d’esordio: D/Birth (Alfa Music), presenta in toto le sue caratteristiche e ha visto al suo fianco l’eccellente ritmica con cui collabora da anni e che oggi la sostiene in questo complesso progetto. Si tratta di Alberto Fidone e Peppe Tringali, anch’essi siciliani e membri, insieme al pianista Seby Burgio, del trio Urban Fabula, ascoltato proprio insieme alla cantante in una delle passate edizioni dell’Atelier. Tra le tante celebrazioni previste per l’anno monkiano, questa è sicuramente tra le meno convenzionali e più avventurose.

di Fabio Ciminiera