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«The Gift», il dono è la voce di Daniela Spalletta (di Stefano De Stefano – corriere del mezzogiorno)

Il singolo dell’artista siciliana con il trio degli Urban Fabula

«The gift» è il dono che Daniela Spalletta ci regala in questi giorni grazie alla sua voce avvolgente, insieme equilibrata e ricca di escursioni timbriche, che partendo da robuste radici jazzistiche si spinge verso tratti epici, aerei, insieme moderni e mitologici, proprio come le atmosfere della sua Sicilia. Terra in cui la parola mistero si intreccia al tema di una seduzione intellettuale ed emotiva che nelle parole del brano avanza nota dopo nota, parola dopo parola, in un crescendo che si trasforma infine in una danza rituale ed evocativa. Il tema del brano, il regalo della vita, culmina infatti nello sbocciare di un fiore – come narrato anche dal video girato a Scicli -, che, al consueto incrocio della vocalist con il trio degli Urban Fabula (Seby Burgio al piano, Alberto Fidone al contrabbasso e Peppe Trigali alla batteria), aggiunge stavolta anche la dimensione dell’Ensemble d’archi Trp Studio Orchestra, che come un ossimoro unisce le calde atmosfere etnee con quelle fredde delle lande del nord Europa.

Verso i cui modi espressivi la singer siciliana prova spesso a spingersi (specie quelli degli Azymuth e della grande Norma Winstone), complice l’uso di un inglese fluido che sa trasformarsi in suono fra i suoni. Mentre dall’altra parte, emerge forte anche una sensibilità tutta mediterranea che la lega a quel mood linguistico “meticcio” che trova nella napoletana Maria Pia De Vito un importante punto di riferimento. «Ho scelto “The Gift” come singolo – spiega infine Daniela -, perché nel concept generale del nuovo album “Per Aspera ad Astra” costituisce il suo centro (è in effetti il quinto brano del disco) e chiave di volta: il buio che si fa luce, le parti che diventano il tutto, il dolore che diventa amore. I concetti di trasformazione, intesa come evoluzione spirituale, sono centrali in questo lavoro, che incarna bene il momento di questa presa di coscienza». Insomma anche stavolta la Spalletta aggiunge un nuovo, importante tassello, per la crescita di un originale jazz meridiano.

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